mercoledì 9 gennaio 2013

Tra i banchi della spesa

Per capire come stanno andando le cose che ci riguardano da vicino: il lavoro (e chi lo perde), la disoccupazione (non soltanto giovanile), l'occupazione precaria, l'oppressione fiscale che sta mettendo in ginocchio larghi strati della popolazione, le promesse minacciose di "spulciare" ogni cosa, ciò che si mangia, ciò che si compra per vestirsi o per fare manutanzione alla casa o alla macchina, di indagare sul regalo che si è fatto ai figli o al povero della strada; di frugare con strumenti che Fantozzi definirebbe 'diabolici' su ogni ora del giorno e della notte, non solo del presente, ma anche del passato sta creando vera angoscia in moltissime persone. E non perché abbiano qualcosa da nascondere tanto oggi come ieri, ma perché sentono tutto ciò come un attacco all' uomo, alla sua dignità e libertà personale. Ebbene, per capire queste cose, parlate con la gente, quella comune, quella che si incontra nei paesi, nelle strade cittadine e tra i banchi della spesa nei negozi e nel mercato. Non c'è bisogno che li dica l' ISTAT, sono chiari a tutti e ben più gravi, chiari come la luce del sole. Lo si leggeva negli occhi e nelle parole della gente stamattina al mercato cittadino.
"Lo stato è contro se stesso ... se lo stato siamo noi  ... Ma forse per qualcuno lo stato è solo il palazzo!".
Questa è una voce che mi è rimasta impressa.

1 commento:

  1. Non ti preoccupare ora torna lo "psiconano" con i "legaioli" cosi ci danno la botta finale e possiamo scrivere la parola requiem sull'italia intera da nord a sudSperiamo che i Pontremolesi si tolgano il prosciutto dagli occhi e che cambino il modo di votare sarebbe ora.

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