lunedì 30 novembre 2015

Speriamo ...

"Speriamo che le parole si traducano in fatti ... e che dell' ambiente e della salute del Pianeta ci si occupi davvero ... partendo dal piccolo ambiente, quello nel quale si vive quotidianamente". Questo, di un amico, il pensiero che sintetizza quelli espressi dalle persone con le quali mi è capitato di parlare a proposito del vertice di capi di stato e di governo a Parigi.
"E alla fine speriamo che come sempre non siano i più deboli a pagare il fio ...".

sabato 28 novembre 2015

Fiera di Sant' Andrea

Oggi a Pontremoli si svolge la tradizionale "Fiera di Sant' Andrea", quella che storicamente era un' importante fiera del bestiame e oggi è più che altro un grande mercato che si estende dalle "quattro strade' a quelle che convergono su piazza Italia. Un' occasione per far affluire nella nostra città tante persone desiderose di curiosare e fare acquisti nelle numerosissime bancarelle.

 
Scendendo a Pontremoli ho fotografato questi tre esemplari d' asino ai Poderi di Succisa


venerdì 27 novembre 2015

Non ci sono

Non ci sono grandi cose da raccontare e notizie di particolare interesse da comunicare. Tutto procede col solito tra tran e tutto sommato va bene così.
Volete sapere qualcosa sul tempo? Nulla di nuovo anche su questo fronte; si ripete la tipica ciclicità di quest' anno: sole, ogni tanto un po' di pioggia o di questi giorni un po' di neve e poi tanto vento di tramontana ... nella parte lunigianese del nostro Appennino.
 Volete sapere qualcosa sulla ripresa economica dalle nostre parti? Tutto come prima . A sentire chi lavora e ... chi non lavora o è precario, chi fa i mercati e chi li frequenta tira sempre la stessa aria: poca gente nei negozi, poca moneta che gira ... tante chiacchiere e qualche debole speranza.
Ciao a tutti e BUONA SERATA.

giovedì 26 novembre 2015

Piccola informazione

Puo' essere una piccola informazione che i residenti nel comune di Pontremoli già conoscono in via diretta o attraverso la stampa locale, ma che puo' interessare anche i concittadini che non vivono abitualmente nella nostra terra. Ebbene, da un contenzioso che si trascina da diversi anni, emerge che il Comune incasserà tra dicembre prossimo venturo e gennaio 2016 dalle aziende che hanno gestito o gestiscono la centrale idroelettrica di Teglia più di un milione di euro di ICI e IMU arretrate. I cronisti della stampa locale riferiscono di somme già destinate all' esecuzione di varie opere in città e nelle strade del territorio. Cercheremo di sapere qualcosa di più dettagliato.
Da parte nostra ci auguriamo che chi prende energia nella nostra terra traendo profitti, evidenti a tutti, nel nome del "bene pubblico" sia obbligato a rilasciare sul territorio risorse economiche sempre finalizzate a un uso corretto e adeguato al "bene pubblico locale".

martedì 24 novembre 2015

A parte il freddo

A parte il freddo la cui percezione è aumentata dalla tramontana, il tempo oggi è stato magnifico e la notte si presenta con la luna tonda e lucente a illuminarla. C' è chi già prepara l' orto e semina piselli o 'cipolle di Bassone', chi continua a far legna o cura ancora i fiori e chi fa lunghe camminate in mezzo ai boschi o lungo le nostre strade senza fare shopping.






lunedì 23 novembre 2015

Il primo freddo

Il primo freddo ha fatto l' ingresso nel nostro Appennino, nulla di anomalo o tantomeno di straordinario. Temperarure più rigide, vento più forte e un po' di 'spolverino' (leggero nevischio) dagli 800 m.s.l. in su. Qualche foschia da noi che siamo più in alto e molta normalità in città e nella valle.


domenica 22 novembre 2015

E' arrivata

Nelle ore della notte è arrivata la prima neve sul nostro Appennino, ma già stamattina è ricomparso il sole in un cielo limpido e azzurro.
 PS: alle ore 18 il termometro segna a Succisa 2 gradi sopra lo zero.



Una spruzzatina anche a Succisa.

venerdì 20 novembre 2015

Le prime gocce

Dopo tanti giorni di totale assenza di pioggia, fatto abbastanza inconsueto dalle nostre parti, di cui comunque non si è lamentato nessuno, stasera si sono 'affacciate' le prime gocce ed è tornato a spirare un po' di vento. Nulla di particolare per il momento, ma quanto basta per far rimanere la gente in casa o farla ritrovare in compagnia al bar. Gli esercizi pubblici (pochi sono i sopravvissuti nei nostri paesi) svolgono un' importante funzione sociale e anche solo per questo dovrebbere avere un sostegno adeguato delle istituzioni ... che, invece non c'è. Non so se alla fine della giornata, specialmente in questa stagione, i gestori saranno riusciti a coprire le spese per tenere aperto. E' probabile di no. In ogni caso noi li ringraziamo molto.

giovedì 19 novembre 2015

Notizie interessanti

Avevo chiesto se qualcuno avesse notizie di un personaggio della Valle del Verde soprannominato Bataclan, di cui varie volte ho sentito parlare, e che richiama nell' omonimia il locale parigino in cui si è consumata l' orrendo atto barbarico. Ebbene, la signora Franca Marioni di Guinadi che ho avuto il piacere di incontrare qualche volta all' Archivio di Stato di Pontremoli ha avuto la gentilezza di inviarmi qualche interessantissima notizia su questo "storico" personaggio della nostra terra d' Appennino.
 La ringrazio e, come ho concordato con lei, sono lieto di presentare il suo scritto nel blog.



FRANCESCO PELLICCIA detto Bataclan o Blanblan

Che fenomeno!

Era un omone grande e grosso senza più famiglia prossima, viveva un po’ allo sbando, dormendo dove capitava, truffando, rubacchiando, lavoricchiando. All’occorrenza faceva lo stagnino, pitturava ambienti con una certa vena artistica,  si era costruito delle marionette  alle quali prestava diverse voci e che esibiva per la gioia dei bambini di Guinadi contro un obolo di qualche centesimo (mio padre si ricordava uno spettacolo sotto le arcate della bottega vecchia e il nome di due marionette: Pulogna e Shandron).
Era anche un poeta alla sua maniera, componeva “trabacle”per gli sposi, sempre contro un conquibus di vettovaglie, e soprattutto aveva sempre la parola pronta all’ironia e si divertiva a sorprendere la gente con frizzi e lazzi.
Le sue imprese sono rimaste memorabili e vengono tramandate ancora al giorno d’oggi.
Eccone alcune.

Come detto si arrangiava con qualche furtarello. Così un giorno transitando per il paese di San Lorenzo vide stese ad asciugare  nell’orto sotto la chiesa le camicie del prete e ne rubò una. Bisogna sapere  che questo prete aveva il gozzo, per cui probabilmente la camicia sarà stata fatta su misura. Ma Francesco non faceva certo lo schizzinoso, a caval donato non si guarda in bocca. E se la indossò tranquillamente.
Accadde che poco tempo dopo incontrasse il prete che lo salutò chiedendo “allora Francesco, come va?” e Francesco di rimando “è un po’ larga da collo ma va bene lo stesso” “ah Francesco ce ne avete sempre una delle vostre!” disse il buon prete. E  Francesco lo fulminò così “no, questa volta è proprio una delle vostre”.

Era anche dispettoso e irrispettosamente  investiva le persone con la sua espressione preferita “na bela merda”. Forse ormai la gente non ci faceva caso ma la zia Caterina (la za Caten) di Matellaccio (nata Callegari) gli disse “ a me, Francesco, non mi prenderete mai”, e lui “ oh sì che vi prenderò”.
Un giorno lui era seduto sul muretto della vasca, la zia spuntò dall’angolo della volta di minghen, che veniva dal piagnaro dove era stata a rigovernare la mucca. Lesto Francesco saltò giù dal muretto e si mise a cercare nel canaletto dove scorreva l’acqua,  chiedendosi  a voce abbastanza alta  perché lei lo sentisse “ma dove sarà, eppure è caduto qui”. La zia arrivò alla sua altezza e gli chiese “cosa cercate Francesco” e lui, che non aspettava altro “na bela merda Caten”. La zia capì e gli disse “questa volta me l’avete proprio fatta”. E lui, finalmente soddisfatto “ve l’avevo detto che ve l’avrei fatta!”
Un  giorno si  sparse la voce in paese: Bataclan è morto!
Quale non fu la sorpresa quando lo videro scendere dal treno al Borgallo. Il padre della Luciana, Guido Andreetti, che era ferroviere, gli  andò incontro dicendogli “Francesco! Dicevano che eravate morto!” e lui “o sì  ninen è vero, ma ho visto che nessuno mi è venuto a prendere e allora sono venuto su da solo”

Ogniqualvolta c’era un furtarello  dicevano “sarà stato Bataclan”. E così un giorno arrivarono i carabinieri. Lui si era nascosto in una cascina in Vardiago. I carabinieri lo vennero a sapere e andarono a bussare all’uscio. Lui da dentro chiese chi ci fosse. E loro: “è la forza” “se c’è la forza che spinga” rispose, e se la diede  a gambe attraverso un buco che prudentemente aveva fatto sul retro della cascina, dileguandosi giù per la Verdesina, dove non lo ritrovarono più.

Una notte era alla posta in quel di Vignola in un orto di fagioli, verosimilmente per rubarli. Arrivò un “concorrente” che aveva le sue stesse intenzioni. Manifestandosi  gli disse “guarda che io sono incaricato dal proprietario di fare la guardia ai fagioli, per cui se vuoi cavartela senza guai è meglio che mi paghi”. Il malcapitato lo pagò, ben contento di cavarsela a buon conto (cornuto e mazziato). E Francesco forse dopo avrà anche rubato i fagioli!

Giocare con le parole, questa era la sua specialità.
Una volta la Castellotti Maria (la mamma della Clelia) aveva un anello da allargare e siccome lui era capace di farlo gli chiese se le  faceva questo lavoro. Lui non sprecò tante parole e le disse semplicemente “ e dammelo!” Lei glielo diede e aspettò un bel po’ che glielo restituisse, poi si decise a chiederglielo. E lui pronto “ma me l’hai dato!”

Andava vestito alla bell’e meglio, con gli abiti che gli piangevano addosso e con delle scarpacce che gli ridevano ai piedi e gridavano vendetta. Si presentò una volta alla bottega, dove vendevano,  oltre ai commestibili, anche mercanzie varie. Sicuramente lui aveva già adocchiato un paio di pantofole, quelle di pezza con la gomma sotto, appese al muro. E così  disse alla Ida (la mamma di Renato) che le avrebbe volute provare per  vedere se gli calzavano. Le disse anche che non si  azzardava, cioè non osava, provarsele in negozio (facendo capire che lo stato dei suoi piedi lasciava alquanto a desiderare) e che avrebbe preferito andarle a provare di sotto, dove  ci sono le arcate. La Ida in buona fede gli disse  che facesse pure. Non vedendolo tornare andò a vedere e trovò come ricordo un bel paio di scarpacce vecchie.

Mio nonno Bartolomeo lo aveva ingaggiato per pitturare una camera da letto nella casa nuova, dove lui eseguì una magnifica corona di fiori al centro del soffitto. Mia mamma era una bambina e girellava nel fondo, dove lui si trovava in quel momento, mangiando qualche cosa. Lui la guardò e molto seriamente  le chiese “mangi?“ “Sì” “e allora saresti una maiadura” giocando sul doppio senso di mangiatora (che mangia) e mangiatoia (dove mangiano le bestie).

Un’altra volta transitando per la strada del Castello incontrò mia zia Linda che era piccolina. Lui aveva qualcosa in mano che faceva ballonzolare e lei timorosa si tirava indietro al suo passare. Lui guardandola e facendo andare il braccio volutamente avanti e indietro disse “e io faccio sempre così”, divertendosi della bimba che si allontanava indietreggiando.

Se fosse vissuto al giorno d’oggi ed avesse avuto l’istruzione adeguata sarebbe stato un “multi genio”, abile nei lavori manuali, abile attore, abile scrittore ed abile oratore. Ce lo saremmo ritrovato in televisione magari a fare concorrenza a Sgarbi e  sicuramente avrebbe fatto più bella figura di tanti quaraquaqua che appestano le nostre giornate televisive.


PS: non sapendo esattamente né la data di nascita, né la data di morte, ipotizzo che fosse nato intorno agli anni 1880, poiché quando mia mamma e mio padre erano bambini erano gli anni ’30 e lui era già un uomo di mezz’età. Farò indagini accurate nei documenti della Curia in mio possesso. Da qualche parte ho pure una foto sua che al momento non saprei dove trovare…

In quanto al nome Bataclan, anch’io ho sempre supposto che fosse ispirato dal nome del locale di Parigi, che, essendo molto conosciuto, deve essere stato famigliare ai vecchi di Guinadi (fra i quali anche  i miei nonni) che erano emigrati in Francia, anche prima della Grande Guerra.
E siccome è un nome molto particolare (ispirato dall’operetta Ba-ta-clan di Offenbah), deve aver colpito la fantasia dei guinadesi che l’hanno poi attribuito a Francesco.
Quando ero in Francia io, erano gli anni ’60, ricordo che era ancora un cinema.
 
SCRITTO DA FRANCA MARIONI ... DI GUINADI


martedì 17 novembre 2015

Richiami di memoria

Come potete immaginare anche sul nostro Appennino l' argomento principale che tiene banco negli incontri tra persone è costituito dai tragici eventi di Parigi e da tutte le implicazioni.
Nel ricordare il luogo maggiormente colpito dalla barbara ferocia a qualcuno tornava in mente che un personaggio della Valle del Verde di vari decenni fa era soprannominato "Bataclan". Personalmente non so se potesse avere qualche riferimento con il celebre locale parigino, ma il nome mi ha in qualche modo incuriosito, visto che molti di quella vallata emigrarono in Francia. C' è qualcuno che ne sa qualcosa di più?

lunedì 16 novembre 2015

C' è ancora qualcuno

C' è ancora qualcuno che si inoltra nei boschi alla ricerca di qualche fungo, anche se poi ammette che lo fa più per il gusto di camminare e godere dei colori della natura piuttosto che per convincimento di trovare ancora almeno un porcino. Eppure tutto è possibile, il clima è mite e le intemperie sono rimaste ben lontane dai nostri monti. Anzi è parecchio tempo che non piove e le sorgenti più superficiali sono rimaste a becco asciutto.
Molti hanno approfittato del bel tempo per riordinare gli orti e prepararsi alla raccolta delle olive. Quest' anno non ce ne sono proprio molte, ma sono sane come i cristalli. Stagione, dunque, da "olio super".





domenica 15 novembre 2015

Anche da noi

Anche da noi, qui sul nostro Appennino, sgomento, angoscia, sconcerto, incredulità e profondo dolore sono stati e sono i sentimenti circolanti nel silenzio insolito di questi tragici momenti che ora si sta aprendo a qualche voce.
Atrocità di barbari feroci che si fa fatica anche solo a immaginare. Eppure accadono ... e sempre più sovente in ogni parte del mondo ... lasciando i più senza parole.

venerdì 13 novembre 2015

"Rocofono "

Il tempo di questi giorni, con temperature più che gradevoli e il cielo tra il sereno e il quasi ... di qua nel versante alto lunigianese, nebbia fitta, invece, nelle valli e nella piana parmigiana, unito ad alcuni lavori necessari e irrimandabili mi ha fatto sudare un po' ... con il risultato che son rimasto alquanto dolorante di faringite e forzatamente silenzioso. Eh sì! volente o non volente, col piacere o il dispiacere di qualcuno, non dico che son rimasto totalmente afono, ma, come mi ha detto un caro amico, "un po' rocofono".
Ciao a tutti ... e in particolare un caro saluto al caro amico Massimo A. che per impegni di lavoro si trova in Corea del Sud e so che ogni tanto visita il blog.

giovedì 12 novembre 2015

Tempo stabile

Tempo stabile e nessuna novità di particolare rilievo sono stati e sono la caratteristica della giornata odierna. Il tempo, infatti, è più che buono e le vicende locali registrano il tutto normale ... ovviamente per questo periodo.
Ma qualcuno sostiene che "proprio questo indica qualcosa di anomalo ...".
Sarà ... Intanto qui sul nostro Appennino nessuno pare lamentarsi e tira avanti il proprio tran tran quotidiano.
E chiamala una cosa da poco!

martedì 10 novembre 2015

Archeo ricerca

Il pomeriggio di ieri è stato trascorso in buona parte in un giro interessante di ricognizione di un' area del nostro territorio. Se ci si muove ci si può rendere conto di come la natura cambi aspetto quando non ci sia più l' opera dell' uomo e la frequentazione abituale degli animali domestici.






lunedì 9 novembre 2015

Lunigiana dal Giogallo

Le foto che seguono, scattate nelle prime ore della mattina dal caro amico Giorgio Musetti, vi mostrano la Lunigiana vista dal monte Giogallo. Davvero uno spettacolo che solo di rado si può osservare.




domenica 8 novembre 2015

Estate novembrina

Ne parlano tutti e tutti citano l' estate di San Martino o quella dei Morti. Dunque nulla di cui meravigliarsi, soltanto un po' di stupore aggiuntivo per la temperatura tiepida caratteristica di altri periodi dell' anno. Ma il bello di questi giorni è la ricchezza dei colori di cui si può godere se si vive o si frequentano i nostri monti senza allontanarsi troppo da casa.










venerdì 6 novembre 2015

Se l' avessi ...

"Se l' avessi immaginato avrei messo in funzione qualche vecchia grà (gradile, essicatoio). Ce ne sono ancora e possono essere perfettamente funzionanti" diceva un amico della frazione di Torrana che ho incontrato stamattina a Pontremoli. E' vero, ben pochi, per non dire nessuno, si aspettavano una produzione di castagne così abbondanti e di qualità dopo le annate disastrose degli anni passati. Forse siamo sulla strada del pieno recupero del castagno e (ma stento a crederci) qualcuno sta pensando anche di recuperare l' attività di qualche vecchio mulino ad acqua. Se fosse vero ...!

giovedì 5 novembre 2015

Novità archeo...

Non voglio creare nessuna aspettativa, ma, merito unico ed esclusivo dell' amico e ricercatore G. Giusti, potremmo essere sul percorso di certificazione della Sovrintendenza di un importantissimo ritrovamento archeologico in un' area del nostro Appennino. Non posso dire null' altro, se non che tutto è da scoprire.

mercoledì 4 novembre 2015

Ad Alice

A quest' ora della sera e prima di dare a tutti la buona notte voglio mandare ancora un sacco pieno di auguri ad Alice, la nostra bimbina, per il suo primo compleanno. 

martedì 3 novembre 2015

Pezzi di storia

Quando qualche persona dei nostri paesi ci lascia in età veneranda per altri sconosciuti lidi non solo ci prende un senso di dolore e di umano sconforto, ma anche la sensazione nitida che abbiamo perso un pezzo importante della nostra storia e della sua memoria. E' il caso di Adele Marzocchi che proprio in queste ore  ci ha repentinamente lasciati all' età di 93 anni. Adele è stata la penultima dei 18 figli di Lorenzo e Speranza; sposata con Pio Gussoni, uno dei sopravvissuti alla "Campagna di Russia" (Nikolajevka), ha vissuto la sua esistenza tra Succisa e Roma. Testimone di tante vicende locali, la ritroviamo nella foto di copertina di "Briciole del passato" che ella stessa ci ha fornito. Al figlio e caro amico Enrico, al fratello Ivo e alle loro famiglie va il nostro cordoglio.

lunedì 2 novembre 2015

E adesso ...

E adesso, dopo la parentesi di Ognissanti e della ricorrenza dei Defunti si torna al tran tran della quotidianità con tanti paesani che riprendono la strada del ritorno alle località dove abitualmente vivono e altri che già oggi si sono dedicati alle attività che svolgono normalmente. Per quel che mi riguarda ho anch'io avuto tante cose da fare, per cui comincio ormai ad accusare una certa stanchezza. Penso che darò un' occhiata ai vari programmi della tv e poi me ne andrò alla cuccia.
Allora ... buona notte a tutti!

domenica 1 novembre 2015

L' anno del vento

Ormai è un dato certo: il 2015 nella parte lunigianese del nostro Appennino sarà ricordato negli annali come l' anno del vento. E' dalla primavera che a brevi periodi di pioggia anche intensi seguono giornate e giornate di tramontana o venti simili che soffiano come dannati. Se, invece, si passa il crinale verso la pianura del nord non si muove una foglia. Ho sperimentato personalmente diverse volte nel corso dell' anno il ripetersi di questo identico fenomeno meteo, comprese le giornate di ieri e di oggi e penso che tanti altri lo abbiano potuto fare. "Il tempo è ciclico ... come i matti!" diceva più di un anziano dei nostri monti. E quando non c' erano riscaldamenti, protezioni varie e neppure le "previsioni meteo" da guardare in televisione  le osservazioni attente e ponderate, tramandate nei decenni e nei secoli, avevano il loro peso.