sabato 9 marzo 2013

L' Eldorado sul crinale

Stando ai numerosi progetti, qualcuno approvato, qualche altro in richiesta di approvazione, qualcun altro in via di presentazione, riguardanti impianti eolici di tipo industriale sul crinale del nostro Appennino, dallo zerasco al Brattello - Molinatico, dal Giogallo alla Cisa - Cirone  e anche ai progetti di piccole centrali idroelettriche sui nostri fiumi e torrenti viene da pensare che qui da noi si stia per "scoprire l' America", o ancor meglio l' Eldorado.
Con quali risultati? Per ciò che concerne l' impatto ambientale non ci sono dubbi e tutti lo sanno; per il rilascio economico sul territorio tutto sembra molto meno chiaro, sia per l' oggi che per il futuro.
Si tenga anche presente che di corrente qui da noi se ne produce già molta con la diga di Teglia, fatta per alimentare le Ferriere Falk di Sesto San Giovanni e delle Ferrovie dello Stato. E tuttavia il calo demografico dei nostri posti è stato irrefrenabile fino allo spopolamento di interi paesi e cittadine, senza parlare poi della mancata occupazione conseguente.
Ci sono molti che stanno pensando sempre più insistentemente che "si viene a prendere molto e non si lascia niente". Forse come accadde in America, sì, ma quella del Sud ... con gli spagnoli e altra gente.

1 commento:

  1. gino, il parco eolico sul crinale porrebbe fine a tutti gli sforzi per fare della alta val magra un posto bello per portarci turisti, riscoprire i sapori e i prodotti del posto, recuperare le vecchie case, etc...perchè con questo "mostro" sul crinale e realtivo rumore delle turbine non ci viene più nessuno..c'è da dire che regione E.R. aveva bocciato questo progetto, ora riproposto tale e quale in toscana, dall'altro lato, ad appena 12 mt. dal crinale emiliano e la proprietà sarebbe una ditta svizzera con capitale sociale di soli 10.000€ (non sò se ci rendiamo conto).
    Sembra che anche se non collegassero l'enorme parco eolico alla rete elettrica nazionale avrebbero incassato già le sovvenzioni statali per le rinnovabili, e questo fà sorgere più di un sospetto su tutta l'operazione.
    anche per i progetti di sfruttamento idroelettrico del magriola si parla di una ditta di Ivrea, dunque MAI un centesimo che arrivi ai locali.
    permessi di sfruttamento analoghi sono in corso per il TERCHIO in Valdantena (con comitato locale che si oppone duramente) ed altri corsi d'acqua.
    Forse si pensa che i vecchietti e chi è rimasto in alta valle non rappresenterebbe un adeguato ostacolo a progetti che altrove, solo a parlarne, ti tiran dietro gli stracci...
    ale francigeno

    RispondiElimina