giovedì 23 gennaio 2014

Piccolezze

Il calo demografico nei nostri paesi e altre ragioni, tra cui sicuramente quella dell' insostenibilità economica "non ci si sta più dentro, non si riesce più a dar dietro alle tasse", hanno fatto sì che gli esercenti di negozi alimentari, presenti da decenni per non dire da secoli sul territorio montano abbiano chiuso i battenti. La gente ovviamente si è attrezzata facendo spesa grossa nei supermercati della città quando vi scende, o qualcuno ce la porta. "Per noi vecchi è una fregatura, perché per non rimanere senza va a finire che compriamo anche quello che poi magari non si usa". Questi i commenti più diffusi.  In alcuni casi ci si affida a qualche pendolare generoso, almeno per il pane, o a qualche venditore ambulante che una volta la settimana si fa il giro paesano. E meno male!!! Se poi, vuoi per il maltempo, vuoi per altra causa non arriva neppure quello, si ricorre alle cose fatte in casa ... che sono (o sembrano) anche più buone.

Non è stata cotta nei testi di ghisa, ma nel forno della stufa a legna. Dal profumo che emana mi è venuta quasi fame. E' l' alvada o carsenta, a seconda del paese dove si abita.

1 commento:

  1. Caro amico,qui si ritorna a quello che ti ho sempre detto!!!n questi paesi di montagna,di campagna sperduti nel mondo,lo stato non dovrebbe far pagare nessuna tassa anzi dovrebbe dare un contributo per farli tenere aperti,invece è tutto l'incontrario!!!come fa un piccolo negozio un bar ad andare avanti!!!tasse tasse e sempre tasse,con il finale che questi mollano e i giovani se ne vanno nelle cittadine di più grandi e le tradizioni piano piano finiscono!!!ciao by bruno

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