Non crediate che vi parli di smeraldi, rubini, zaffiri, diamanti o cose del genere. Non me ne capisco un granché per non dire niente. Voglio presentarvi, invece, una pietra preziosa per la storia del nostro Appennino, un sasso ... un graffito, soprattutto per i vari risvolti che in qualche modo può avere.
"Comincio dalla miseria" non deve essere considerato in modo del tutto negativo. Quel Succisano, indubbiamente intelligente, appena poco più che analfabeta (grande traguardo per quell' epoca), che sbaglia a scrivere anche il suo cognome (Miceli al posto di Micheli) e, probabilmente, scrive il nome "Loran" con cui era comunemente chiamato al posto di quello anagrafico, ha scritto in questa pietra una pagina importante di cronaca del suo tempo.
In questo graffito (non vi dico dove si trova di preciso ... ma certamente sui monti sopra Succisa dove, forse, si era recato per accudire al pascolo le sue bestie o il branco del paese o a fare un po' di legna), l' incisore rappresenta da attento cronista le condizioni in cui viveva tanta gente: la miseria. Tempi duri indubbiamente. Eppure, dietro a questa parola triste e poco consolante, si può cogliere una speranza in quel "comincio" che potrebbe alludere a una situazione che si potrebbe o si vorrebbe cambiare ... in meglio.
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