A Pontremoli da tempi lontani si svolge una disfida particolare tra due antichi rioni della zona storica dominata dal castello del Piagnaro. E' la disfida dei falò che vede rivali accaniti gli abitanti di San Nicolò e quelli di San Geminiano. L'arma con cui si contendono la vittoria sul campo è un bel falò; la cornice è costituita da un pienone di gente ammassata tutt' intorno l' enorme pira a godere dello spettacolo prodotto dalla fiamma alta e durevole. E' proprio dalla consistenza di questi due elementi che viene decretata la vittoria o la sconfitta. Lo sfottimento della tifoseria di una parte contro l'altra è inimmaginabile e acuisce la lotta.
" Lò ... lò ... lò, evviva San ... (o abbasso San ... )" è il ritornello a più voci che accompagna i due avvenimenti che si svolgono la sera del 17 gennaio per San Nicolò sul fiume Magra e il 31 gennaio per San Geminiano sul fiume Verde. Non sto a raccontare il gran lavoro e tutta l' organizzazione che ci sono dietro ciascuna manifestazione; non vi dico neppure con quanta meticolosità viene scelto nel bosco il combustibile (arbusti super adatti all' uopo, per primi i rami di erica arborea); non sto neanche a dirvi con quanta cura e perizia viene innalzata la pira e quante persone vi lavorano intorno.
Ah ... questa, però, ve la dico. La notte antecedente l'accensione del gran falò che illuminerà tutta la città vengono fatti diversi turni di attenta sorveglianza affinchè il nemico non appicchi, come qualche volta è successo, il fuoco anzitempo. Questa sarebbe la sconfitta più atroce da sopportare.
Se il tempo regge dovrei esserci. Un saluto a te e famiglia
RispondiEliminaCiao
Gianni Giusti