Sono sempre di meno le comunità dei paesi appenninici che seguono le tradizioni più antiche, comprese quelle di Carnevale. Tra le varie ragioni si possono evidenziare: lo spopolamento, purtroppo inarrestabile; una limitata presenza demografica giovanile; un fisiologico, ma non opportuno, disinteresse per il passato e la sua memoria; l'avvento di nuove mode.
Eppure in qualche centro montano la tradizione regge ancora e si ripropone con il contributo dei vecchi e dei giovani. E' il caso di Succisa, dove si stanno accumulando materiali boschivi per preparare il falò di martedì prossimo, cui seguirà la tortellata in compagnia: con vecchi, anziani, giovani e bambini. Tutti insieme in allegria.
venerdì 8 febbraio 2013
giovedì 7 febbraio 2013
Periodo carnevalesco
Siamo in "zona" ... carnevalesca. Di solito ricca di scherzi, burle, carri pieni di maschere e allegria.
Bene! Ognuno cerchi di ridere ... o di riderci su il più che può. Non essendo risaputo 'quanto si dura, ciascuno si accontenti di quello che può avere ... e goda!'. Magari, poi, se ne vedranno delle belle.
Buon giovedì grasso ... anche a chi è a dieta.
Bene! Ognuno cerchi di ridere ... o di riderci su il più che può. Non essendo risaputo 'quanto si dura, ciascuno si accontenti di quello che può avere ... e goda!'. Magari, poi, se ne vedranno delle belle.
Buon giovedì grasso ... anche a chi è a dieta.
mercoledì 6 febbraio 2013
Fuori del tempo?
Scendendo dai monti dove mi ero recato a fare legna, fermandomi un momento al bar prima del sopraggiungere del buio, ho ascoltato, dopo averli salutati ovviamente,alcuni anziani che erano pronti per andare a cenare e si chiedevano:
" Tra tanti discorsi che fanno per le elezioni, avete sentito parlare di agricoltura, di terra, di monti veri e non di cognomi, di lavori da fare in campagna, nei boschi, nei paesi ... nel territorio da salvare?".
"Avete sentito parlare di banche, di tasse, di chi le vuol togliere e chi le vuol aggiungere. Di chi frega e di chi è fregato?".
"Delle balle che si raccontano e che vengono raccontate?".
"Almeno, una volta te lo dicevano nel muso ...e glielo potevi rinfacciare quando li rivedevi. Adesso chiacchierano in televisione e chiacchierano ... chiacchierano all' infinito ...".
"E tu ...", rivolti a me, "cosa dici, cosa ti pare?".
"Stanco come sono, con un bel po' di dolori articolari ... oggi mi sento un pò fuori del tempo ...E, sinceramente, non so se dispiacermene ... o cos'altro possa fare!".
" Tra tanti discorsi che fanno per le elezioni, avete sentito parlare di agricoltura, di terra, di monti veri e non di cognomi, di lavori da fare in campagna, nei boschi, nei paesi ... nel territorio da salvare?".
"Avete sentito parlare di banche, di tasse, di chi le vuol togliere e chi le vuol aggiungere. Di chi frega e di chi è fregato?".
"Delle balle che si raccontano e che vengono raccontate?".
"Almeno, una volta te lo dicevano nel muso ...e glielo potevi rinfacciare quando li rivedevi. Adesso chiacchierano in televisione e chiacchierano ... chiacchierano all' infinito ...".
"E tu ...", rivolti a me, "cosa dici, cosa ti pare?".
"Stanco come sono, con un bel po' di dolori articolari ... oggi mi sento un pò fuori del tempo ...E, sinceramente, non so se dispiacermene ... o cos'altro possa fare!".
martedì 5 febbraio 2013
Antichi percorsi
Sul tracciato Cisa - Pontremoli, tra Montelungo e Succisa (o viceversa) si snoda un antico e straordinario percorso ancora assai frequentato fino agli anni '50 - '60' e tuttavia scarsamente menzionato dai moderni divulgatori di conoscenze storiche non di rado strabici, magari per ignoranza territoriale o altri interessi. Eppure basterebbe leggere i toponimi che ancora le carte riportano per rendersi conto della loro importanza. Madro, per esempio vi dice qualcosa? Su questo percorso il toponimo lo si trova due volte, tutte e due le volte si riferisce a località con caratteristiche simili.
La radice potrebbe essere duplice: dal latino madidus (umido ... bagnato) o dallo spagnolo madera (legna, legname ... bosco). Il nome concorda perfettamente in ogni caso sia con l' una radice, sia con l' altra, o meglio ancora le lega entrambe. Bosco umido, bagnato ... E il luogo ha proprio tali caratteristiche e si trova in un 'area che ripesca molti vocaboli latini. Che sia passata da queste parti la viabilità romana?
Il ponte del Madro sul Magriola. Vi sono transitati uomini e animali, bene e traze trainate da animali e anche due auto tirate dai buoi dopo che, unico tra tanti, resse alla terribile all'alluvione del 1960.
Canale di scolo, antica opera di bonifica umana quando ancora la montagna e la sua gente avevano valore per chi le governava.
Antico essiccatoio (casone). Nel Madro, subito dopo la guerra, ne erano in funzione più di 20.
La radice potrebbe essere duplice: dal latino madidus (umido ... bagnato) o dallo spagnolo madera (legna, legname ... bosco). Il nome concorda perfettamente in ogni caso sia con l' una radice, sia con l' altra, o meglio ancora le lega entrambe. Bosco umido, bagnato ... E il luogo ha proprio tali caratteristiche e si trova in un 'area che ripesca molti vocaboli latini. Che sia passata da queste parti la viabilità romana?
Il ponte del Madro sul Magriola. Vi sono transitati uomini e animali, bene e traze trainate da animali e anche due auto tirate dai buoi dopo che, unico tra tanti, resse alla terribile all'alluvione del 1960.
Canale di scolo, antica opera di bonifica umana quando ancora la montagna e la sua gente avevano valore per chi le governava.
Antico essiccatoio (casone). Nel Madro, subito dopo la guerra, ne erano in funzione più di 20.
domenica 3 febbraio 2013
Immagini dal crinale
Tornato il bel tempo anche se con un freddo che si sente, molti sono saliti dalle cittadine delle valli e dai paesi in collina sul crinale dov' era nevicato fino a tarda notte. Le immagini che vedete credo che parlino da sole e non abbiano bisogno di commenti.
Sopra, il passo del Righeto; sotto, Gravagna Montale
Il crinale tra la Cisa e il Cirone. Al centro il Groppo del Vescovo.
Il Santuario della Madonna della Guardia.
Sguardo a est verso l' Orsaro e a ovest verso la Pelata, con la Porta Toscana della Francigena.
Verso il mare (sopra) e verso la Pianura Padana (sotto)
sabato 2 febbraio 2013
Promesse di campagna ...
Nella campagna elettorale, lo si sa, le promesse si sprecano. Non ci si meravigli di ciò, è così ... ed è sempre stato così. Si riesce a promettere mare e monti, a seconda degli elettori ai quali ci si rivolge. Se di montagna, ecco pronta la promessa del mare a portata di mano, se di mare, ecco pronte a due passi le montagne. Nel dopoguerra, quando i candidati si rivolgevano direttamente agli elettori facendo comizi nelle piazze tra la gente, viene ricordato come vari " pezzi grossi" illustrassero i loro programmi e quelli dei loro partiti anche nelle piazzuole o nelle osterie dei nostri paesi.
"Ogni voto, anche un solo voto è utile per vincere!" era uno degli slogan della propaganda. E, dunque, siccome nei nostri paesi di montagna ancora c'era tanta gente che ovviamente poteva votare per l'uno o per l'altro veniva messo in atto ogni strumento di persuasione per convincere i votanti a mettere la croce sul nome e sul simbolo che interessava. Il primo mezzo di convincimento era la promessa che ... si sarebbe fatto ... questo, quest'altro e anche quello ... se necessario.
In un paese aggrappato ai fianchi del nostro Appennino, un candidato, al popolo elettorale che lo ascoltava attento, promise:
"Vi faremo la scuola ... per i vostri figli! Siete contenti?".
All'accenno di consenso dei presenti, continuò:
"Vi faremo nuove stalle per i vostri animali! ..."
"Vi daremo incentivi per la legna da bruciare ...".
Incoraggiato dal "bravo, era ora!" che gli veniva dal consesso popolare, si lasciò andare alla solenne promessa:
"Vi faremo anche una strada nuova per poterci passeggiare!". E sentendosi approvato soprattutto dai giovani, affermò solennemente:
"Vi faremo il ponte ...!".
All'osservazione di un vecchio che annotò: "A dir la verità ...noi non abbiamo un fiume ... e neppure un canale!", ribatté con grande decisione:
" Bene, Vi faremo anche il fiume ...!"
Da "Memorie dei nostri vecchi ... montanari", di G. M.
"Ogni voto, anche un solo voto è utile per vincere!" era uno degli slogan della propaganda. E, dunque, siccome nei nostri paesi di montagna ancora c'era tanta gente che ovviamente poteva votare per l'uno o per l'altro veniva messo in atto ogni strumento di persuasione per convincere i votanti a mettere la croce sul nome e sul simbolo che interessava. Il primo mezzo di convincimento era la promessa che ... si sarebbe fatto ... questo, quest'altro e anche quello ... se necessario.
In un paese aggrappato ai fianchi del nostro Appennino, un candidato, al popolo elettorale che lo ascoltava attento, promise:
"Vi faremo la scuola ... per i vostri figli! Siete contenti?".
All'accenno di consenso dei presenti, continuò:
"Vi faremo nuove stalle per i vostri animali! ..."
"Vi daremo incentivi per la legna da bruciare ...".
Incoraggiato dal "bravo, era ora!" che gli veniva dal consesso popolare, si lasciò andare alla solenne promessa:
"Vi faremo anche una strada nuova per poterci passeggiare!". E sentendosi approvato soprattutto dai giovani, affermò solennemente:
"Vi faremo il ponte ...!".
All'osservazione di un vecchio che annotò: "A dir la verità ...noi non abbiamo un fiume ... e neppure un canale!", ribatté con grande decisione:
" Bene, Vi faremo anche il fiume ...!"
Da "Memorie dei nostri vecchi ... montanari", di G. M.
venerdì 1 febbraio 2013
Altre foto falò
Aggiungo a quelle di ieri sera altre foto del falò di San Geminiano che raccontano le sequenze dell' interessante avvenimento pontremolese che affonda le sue radici nella storia.
Altre immagini da posizione diversa le potrete vedere sul Blog Succisa 2012
Altre immagini da posizione diversa le potrete vedere sul Blog Succisa 2012
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