Un copione visto da me personalmente, ma credo da tutti coloro che abitualmente o anche saltuariamente attraversano o hanno attraversato il Passo della Cisa è quello di trovare condizioni climatiche "di frattura" che si ripetono e probabilmente si sono registrate nel corso dei secoli, per non dire dei millenni. Oggi, ad esempio, pioggia non forte e nebbia a tratti anche molto fitta riguardavano il versante lunigianese dal Ponte di Fusone (appena superata la cantoniera di Montelungo) fino alla Fontana degli Asini (a poche centinaia di metri dal Passo nel versante parmense), vento forte e sprazzi di sereno riguardavano quest' ultimo versante fino a Calestano.
Un copione che potremmo definire consueto.
La stessa cosa non vale per ciò che riguarda l' opera dell' uomo. Ricordate i vasti campi di grano (magari in questo periodo ricoperti di neve) che si estendevano dal Tugo di Berceto al Fugazzolo, a Casaselvatica, a Ravarano fino a Calestano e oltre? Se li aveste cercati oggi (quando ho attraversato quella zona), non ne avreste visto neppure uno ... E, badate, che di neve non c'era neppure l' ombra.
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