Varie sono le cose che solitamente in questo periodo interessano le popolazioni del nostro Appennino: i risultati dei ragazzi a scuola; il rientro dei nostri concittadini, anzi, dei nostri compaesani dall' estero o da altre località italiane; le attrazioni per i turisti (quelle cittadine perlopiù organizzate dalle istituzioni pubbliche o collaterali e quelle dei paesi lasciate unicamente alle meritevoli iniziative di volenterosi locali); le condizioni della viabilità urbana ed extraurbana (molte dolenti note); gli interventi operativi delle amministrazioni pubbliche (più con le parole che con i fatti ... e la responsabilità dei problemi attuali sempre attribuite ... sic! ... di volta in volta a chi c'era prima), la volubilità del tempo e le previsioni a breve termine; i week-end in famiglia o con gli amici ... e tante altre ancora.
Se a queste cose si aggiungono tutte quelle poco belle che ci vengono dai media nazionali e internazionali, forse anche per questo, chi può e quando può cerca di superare l' empasse (piuttosto triste) infilandosi nel varco cho lo porta nell' orto in mezzo alle patate o ai pomodori, in mezzo a un bosco di castagni, cerri, faggi o farniole; guardando in cielo le strisce multidirezionali degli aerei e cercare di capire i luoghi di partenza e di destinazione ... o lasciandosi cullare dalla musica e trasportare ... dai passi di un ballo latinoamericano.
Le immagini sopra e sotto si riferiscono alla serata danzante con il Complesso di Mario Zecca di Albareto ieri sera nella balera della Trattoria Ferrari a Succisa.
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