e un affettuosissimo ricordo a quelle che ci hanno lasciato, ma sono sempre con noi.
1. FOTOGRAFIE DEL CUORE
Mamma
Ho
parlato con te al telefono, mamma;
l’emozione
ci stringeva la voce e la gola.
La
distanza e il lavoro ci vogliono ancora lontani.
Ho
sentito un soffio di aria nostrana,
ho
rivisto la casa, il giardino,
quelle
due piante di pesco nate da sole.
Ho
rivisto le facce serene e sciupate
dal
duro lavoro dei nostri paesani.
T’ho
rivisto, mamma, bella, cara
e
m’hai detto con voce commossa
-Curati,
sai, non fare lo sciocco!
Io
t’aspetto, quando verrai?-
Verrò,
mamma, verrò, stai tranquilla,
verrò
assai presto, lo sai. Anche mio padre,
quel
povero mio padre m’aspetta
nella
pace eterna del mio paese.
Roma, Novembre 1972
Dal mio libro: SUCCISA fra cronaca e storia - Diario di un secolo ... e più - TIPOLITOGRAFIA MORI - AULLA (MS), 2007
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