martedì 11 marzo 2014

Voglia d' energia

Il nostro Appennino sta diventando ogni giorno di più ambìto dalle società produttrici d' energia: i monti per quella eolica, i fiumi e i torrenti per quella idroelettrica, le località assolate per quella solare, i boschi per quella termica. Alcuni anni fa era stato cercato anche il petrolio, ma dei risultati raggiunti si sa ben poco. Si conosce il luogo dove è ben visibile lo spiazzo coi vasconi e i bocchettoni sigillati delle trivellazioni. Tutti sanno che a Teglia c' è una diga che in origine produceva corrente per le acciaierie Falk di Sesto San Giovanni e la ferrovia. Qualche tempo indietro assai numerosi erano i mulini ad acqua che davano reddito a molte famiglie e servivano l' economia agricola e di trasformazione dei "grani" e delle castagne. Pensate che solo nel pontremolese ce n' erano almeno una settantina. Ora la gente si chiede: "Bene le energie rinnovabili, alternative, integrative che rispettino comunque l' ambiente ... ma i posti di lavoro per i giovani locali dove sono?". Sì. perché nella maggior parte dei casi le intallazioni degli impianti sono effettuate da personale che non è certo nostrano e l' impianto stesso, una volta installato e funzionante, viene governato da lontano! Allora si potrebbe pensare che la corrente costerà di meno, ma non è vero neppure questo. "Ai montanari per campare basta l' aria fine e l' acqua!" si pensa nei piani alti ... forse!

2 commenti:

  1. A dire il vero l'impianto della Falk qualche posto di lavoro lo ha creato. Purtroppo la corrente prodotta con il solare. eolico, idraulico costano ancora di più di quelle prodotte con i combustibili fossili. Questi impianti diventano economicamente renumerativi solo perchè ci sono una serie di incentivi che ricadono poi sulle nostre bollette.

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  2. Di certo stiamo tornando indietro nel tempo. Eravamo convinti di esserci affrancati dalla povertà, dai lavorì così detti umili.Stentiamo a credere alla realtà che ci circonda Le nuove energie sono la nuova arma vincente del futuro ma credere che le aziende lavorino per la collettività è comunque errato. Le persone che abitano i nostri luoghi possono utilizzarle per autoconsumo, dando vita a centri energetici monofamiliari o comuni. Ciò facendo è possibile almeno acquistare una bella parte di libertà che riguarda la sfera economica. FABIO TONELLI dei GAGGIO. di SUCCISA.

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